Cosiderazione sul Biotipo

Published On: Ottobre 20, 2018Categories: ApprofondimentiCommenti disabilitati su Cosiderazione sul Biotipo

Prima di iniziare qualsiasi trattamento, è necessario studiare e comprendere le caratteristiche posturali del paziente. La prima fase è chiaramente l’osservazione, che permette di capire a quale biotipo appartiene il paziente e di localizzare i suoi fulcri nel suo corpo. Stabilire il biotipo di appartenenza è la premessa per elaborare la strategia più efficace per intraprendere il trattamento, partendo da un’analisi attenta della costituzione, del temperamento e dei tessuti dominanti.

Partendo dal concetto di “costituzione”, che è determinata da fattori quali le componenti morfologiche, fisiologiche (metaboliche funzionali) e psicologiche – che si influenzano vicendevolmente tra loro – possiamo individuare tre biotipi: l’ectomorfico, l’endomorfico, il mesomorfico. Prendendo spunto dalla medicina cinese, i medici si sono avvalsi di questa metodologia per capire meglio il paziente.

L’analisi della costituzione permette la comprensione delpeculiare dinamismo psico-fisico del paziente, e conseguentemente di prevedere e prevenire la comparsa di disfunzioni e di eventuali patologie. Patologie che coinvolgono diversi organi o apparati per le quali si può essere più o meno predisposti a seconda, appunto, della propria costituzione.

Le caratteristiche del biotipo tenderanno a creerà dei fulcri nella struttura del paziente e la stasi dei fluidi. Proprio per la sua predisposizione.Conoscendo il biotipo del paziente è possibile praticare un trattamento di prevenzione e ottenere una migliore omeostasi del paziente. Presenteremo i vari metodi di individuazione della costituzione corporea.

Il modello costituzionale di Ippocrate: approccio umorale.

Ippocrate nel V secolo a.c. estese la dottrina dei quattro elementi fondamentali (Aria, Fuoco, Terra e Acqua) alla natura umana introducendo la teoria dei quattro umori, secondo la quale quattro umori base (flegma, sangue, bile nera e bile gialla) governano il corpo umano determinandone lo stato di salute o di malattia. Dopo varie elaborazioni di questa teoria, nella metà del XIX secolo venne definita questa classificazione dei temperamenti (comprensivi della fisicità) tutt’ora adottata: TEMPERAMENTO LINFATICO:si riferisce ad un individuo corpulento, tendente all’obeso, beato, calmo, lento, pigro in cui prevale la funzione nutrizione. TEMPERAMENTO SANGUIGNO: si riferisce ad un individuo normale, rubicondo, allegro, attivo e mobile, tendenzialmente instabile in cui prevale la funzione riproduzione. TEMPERAMENTO NERVOSO:si riferisce ad un individuo magro, debole, pallido, triste, avaro, con frequenti inibizioni in cui prevale la funzione ricettività. TEMPERAMENTO BILIOSO:si riferisce ad un individuo di bel colore, non equilibrato, irascibile, permaloso, forte, con tendenza all’eccitazione in cui prevale la funzione reattività.

Il modello di Vannier: approccio psico-somatico.

La medicina omeopatica ha l’esigenza di procedere verso un’analisi costituzionale che, partendo sempre dalle caratteristiche morfologiche, fisiologiche e psicologiche, conceda di classificare il terreno dell’individuo su cui la malattia ha possibilità di insediarsi, cioè la tendenza potenziale di un individuo a contrarre determinate malattie. La classificazione delle costituzioni:

COSTITUZIONE CARBONICA:corrisponde al brachitipo, cioè ad un soggetto che ha gli arti più corti rispetto al tronco, mani tozze e grosse, viso tondo, denti quadrati, rigidità muscolare, tendenza a svilupparsi più in larghezza che in altezza, tendenza a trattenere liquidi, all’obesità. E’ ordinato, tenace, lento, freddoloso, goloso, ama mangiare.

Le predisposizioni costituzionali del bambino sono le malattie infiammatorie della pelle (eczema, prurito, orticaria), dell’apparato respiratorio (laringite, tracheite, bronchite), dell’apparato gastroenterico (enterite, gastroenterite), dell’apparato urogenitale (cistite, uretrite, prostatite, vaginite, vulvite) e di quelle a carico dell’occhio (congiuntivite, blefarite). Nell’età matura le predisposizioni sono le malattie reumatiche (artrite, artrosi) e quelle degenerative verso la sclerosi (arteriosclerosi, aterosclerosi, sclerosi a carico del fegato, pancreas, rene, cuore, encefalo). Può soffrire di tromboflebiti, alterazioni del ricambio con ipercolesterolemia, diabete, obesità. Si associa al temperamento linfatico.

COSTITUZIONE SULFURICA:corrisponde al normotipo, cioè ad un soggetto con corporatura armoniosa, altezza e peso medi, muscolatura ben sviluppata e tonica, mani e dita ben proporzionate. Ha una buona resistenza allo sforzo, è dinamico, attivo, sportivo, creativo, socievole, ma a volte instabile e volubile. Manifesta tendenza all’autointossicazione per accumulo di tossine. In genere gode di buona salute anche se le patologie cui va incontro sono quelle a carico del sistema cardiocircolatorio e respiratorio e problemi di pelle (dermatiti, dermatosi, orticaria, punti neri, acne, pustole, ecc), in quanto elimina attraverso la cute le tossine che i suoi organi emuntori non riescono a smaltire. Si associa al temperamento sanguigno. Altri autori rappresentano questa costituzione con due biotipi: il “sulf­urico grasso”, la cui costituzione pur rimanendo prevalentemente sulfurica si avvicina a quella carbonica e il “sulfurico magro” (o “muriatico”) che si avvicina a quella fosforica.

COSTITUZIONE FOSFORICA:corrisponde al longitipo, cioè ad un soggetto snello, alto, slanciato, elegante, con arti lunghi e muscolatura ipotrofica, torace esile, viso triangolare e allungato, colorito pallido. E’ freddoloso, manca di vigore, si stanca facilmente, ma recupera velocemente le energie perché si sa risparmiare. Soffre di pressione arteriosa bassa che si innalza solo a causa dell’emotività E’ un intellettuale, ipersensibile, emotivo, idealista, ci tiene all’estetica, malinconico, depresso, preoccupato della sua salute. Le predisposizioni morbose sono distonia neurovegetativa, malattie del sistema nervoso, problemi a carico dell’apparato respiratorio per l’insufficienza toracica (faringite, bronchite, asma, pertosse, ecc.), malattie reumatiche, scoliosi, piedi piatti, atonia gastrica e intestinale con conseguenti disturbi gastroenterici, colite, stitichezza. Si associa al temperamento nervoso.

COSTITUZIONE FLUORICA:corrisponde ad un soggetto con asimmetria pronunciata e irregolarità morfologica del fisico, magro, dita allungate e sottili, con scheletro decalcificato, ipotonia muscolare, fragilità e lassità dei legamenti. E’ paragonabile all’acrobata per la capacità di assumere posture particolari. E’ molto intelligente, ma instabile, reagisce in modo imprevedibile ed estemporaneo, è cioè il classico genialoide. Le predisposizioni morbose sono instabilità psichica tendente alla paranoia, scoliosi, sclerosi, osteoporosi, carie dentali, problemi a carico delle articolazioni (distorsioni, lussazioni), lombalgie, ptosi di stomaco, rene e utero, ernie congenite, varici, emorroidi. Diversi autori non annoverano questa costituzione tra quelle di base (si limitano a considerare solo le prime tre), in quanto sarebbe un’espressione patologica derivante dalla costituzione fosforica, corrispondente cioè al longitipo maggiormente astenico.

Il modello di Pende: approccio endocrinologico.

Si deve al medico endocrinologo italiano Nicola Pende (1880-1970) un’analisi della costituzione in cui questa viene rintracciata la connessione tra le caratteristiche morfologie, fisiologhe e psicologiche e le funzioni endocrine degli organismi umani, gettando così le basi per l’introduzione dell’endocrinologia costituzionale. In altri termini viene osservato come il funzionamento delle ghiandole endocrine può agire sull’aspetto fisico e sulla disposizione psicologica del singolo individuo. Secondo Pende la costituzione è la risultante morfologica, fisiologica e psicologica, variabile da individuo a individuo, delle proprietà di tutti gli elementi cellulari ed umorali del corpo e delle loro combinazioni, determinata dalle leggi dell’ereditarietà ed accessoriamente dalle azioni perturbatrici esercitate dall’ambiente.

La scuola di Pende descrive pertanto quattro quadri endocrini corrispondenti ad altrettante costituzioni:

BREVILINIO ASTENICO: caratterizzato da uno scarso funzionamento della tiroide (ipotiroidismo), della corticale del surrene (ipocorticosurrenismo) e delle ghiandole sessuali (ipogonadismo). Corrisponde al biotipo carbonico o al biotipo linfatico.

BREVILINIO STENICO: caratterizzato da un aumentato funzionamento della corticale del surrene (ipercoticosurrenismo). Corrisponde al biotipo sulfurico grasso o al biotipo sanguigno.

LONGILINEO ASTENICO: caratterizzato da un aumentato funzionamento della tiroide (ipertiroidismo) e della midollare del surrene (ipermedullosurrenismo), ma da uno scarso funzionamento della corticale del surrene (ipocorticosurrenismo). Corrisponde al biotipo fosforico o al biotipo nervoso.

LONGILINEO STENICO: caratterizzato da un aumentato funzionamento sia della midollare che della corticale del surrene (ipersurrenismo). Corrisponde al biotipo sulfurico magro (muriatico) o al biotipo bilioso, anche se quest’ultima corrispondenza è un po’ forzata, è solo didattica, in quanto il biotipo bilioso può associarsi a qualsiasi costituzione.

Il modello di Martiny: approccio embriologico.

Il medico francese Marcel Martiny (1897-1982), il più brillante dei discepoli di Pende, introduce un’analisi costituzionale di tipo embriogenetico che cerca di dare una risposta riguardo le origini dei segni morfologici, fisiologici, neuroendocrini, psicologici che caratterizzano il biotipo. Secondo Martiny la costituzione di ciascun individuo dipende dallo sviluppo del disco germinativo e quindi dei foglietti embrionali che daranno origine, differenziandosi, a tutte le strutture dell’essere umano. Nelle prime tre settimane di gestazione, in seguito al processo di gastrulazione, si sviluppa il disco germinativo composto da tre strati sovrapposti di cellule, i foglietti embrionali, da cui avranno origine i diversi organi e apparati.

Il primo foglietto, quello più profondo, è l’endoblasto da cui si originano bocca, esofago, stomaco, intestino tenue, intestino crasso, retto, ano, fegato, pancreas, timo, prostata, epitelio dei bronchi, mucose degli organi interni, ecc.

Il secondo foglietto embrionale, quello in posizione centrale, è il mesoblasto da cui si originano cuore, vasi sanguigni, muscoli, polmoni, corticale del surrene, ipofisi anteriore, scheletro, ovaie, testicoli, elementi corpuscolati sia del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine) che della linfa (linfociti), ecc.

Il terzo e ultimo foglietto, quello più esterno, è l’ectoblasto da cui si originano pelle, cervello, nervi, midollare del surrene, ipofisi posteriore, retina, ecc.

La predominanza nello sviluppo di un foglietto embrionale sugli altri determina un’esuberanza dei rispettivi organi di appartenenza e di conseguenza l’origine di tre costituzioni, cui si aggiunge una quarta quando i tre foglietti si trovano in una situazione di perfetto equilibrio. Più precisamente le costituzioni umane secondo Martiny risultano essere:

ENDOBLASTICA:nella quale prevale il foglietto endoblasto. Corrisponde al brevilineo astenico o al carbonico o al linfatico.

MESOBLASTICA:nella quale prevale il foglietto mesoblasto. Corrisponde al brevilineo stenico o al sulfurico grasso o al sanguigno.

ECTOBLASTICA:nella quale prevale il foglietto ectoblasto. Corrisponde al longilineo astenico o al fosforico o al nervoso.

CORDOBLASTICA:nella quale si ha l’equilibrio in quantità dei tre foglietti embrionali. Corrisponde al longilineo stenico o al sulfurico magro (muriatico) o al bilioso. Quest’ultima corrispondenza, lo ripetiamo, è un po’ forzata in quanto il biotipo bilioso può associarsi a qualsiasi costituzione.

 

Il modello di Sheldon: i Somatotipi.

ISomatotipidi Sheldon rappresentano una classificazione del 1940 ideata William H. Sheldon. psicologo e medico statunitense . Negli anni cinquanta e sessanta, altri studiosi perfezionarono e approfondirono i principi di Sheldon furono Richard W. Parnell, e Barbara H. Heath e J.E. Lindsay Carter, creando metodi di misurazione antropometrica per stabilire l’appartenenza di un soggetto a un determinato somatotipo.

Sheldon teorizzò laPsicologia costituzionale,scienza che collega le diverse costituzioni con i tipi di temperamento. Sheldon sostenne che il corpo umano doveva essere classificato in base al contributo relativo di tre elementi somatici fondamentali, dal nome dei tre foglietti embrionali: l’endoderma (da cui si sviluppa l’apparato digestivo e respiratorio), il mesoderma (da cui origina il muscolo scheletrico, il cuore e i vasi sanguigni), e l’ectoderma (da cui origina la pelle e il sistema nervoso).

Nel suo libro del 1954, Atlas of Men: A guide for somatotyping the adult man at all ages,Sheldon classificò tutti i possibili biotipi secondo una scala da 1 a 7 per ciascuno dei tre modelli “somatici”, dove il puro “endomorfo” è 7-1-1, il puro “mesomorfo” 1-7-1 e il puro “ectomorfo” 1-1-7. Sheldon fu il primo a coniare la definizione somatotipo,che però nel contesto nella biotipologia può essere sostituito da questi altri termini in maniera interscambiabile.

Endomorfo: caratterizzato da un aumentato deposito di grasso, una vita larga e una struttura ossea robusta. L’endomorfo è maggiormente predisposto ad immagazzinare grasso, dunque i gradi di appartenenza all’endomorfismo delineano la tendenza all’accumulo di lipidi di un soggetto.

Mesomorfo: caratterizzato da ossa di medie dimensioni, tronco solido, bassi livelli di grasso corporeo, spalle larghe a vita stretta, solitamente denominato tipo muscolare. Il mesomorfo è tendenzialmente predisposto a sviluppare la muscolatura, ma non ad immagazzinare grasso, e i gradi di appartenenza al mesomorfismo delineano la tendenza allo sviluppo muscolare di un soggetto.

Ectomorfo: caratterizzato da muscoli e arti lunghi e sottili e un ridotto accumulo di grasso, di solito indicato come sottile. L’ectomorfo non è predisposto ad immagazzinare grasso o a costruire muscolo, quindi i gradi di appartenenza all’ectomorfismo delineano la tendenza al mantenimento di un corpo sottile, magro, poco muscoloso, e longilineo di un soggetto. Sono quindi state formulate delle classificazioni sulle rispettive tendenze psichiche di questi modelli, che a seconda delle componenti prevalenti, possono essere distinti in emotivo, nominato come viscerotonico (relativo all’endomorfo), attivo, chiamato somatotonico (relativo al mesomorfo), passivo, chiamato cerebrotonico (relativo all’ectomorfo).

Secondo Sheldon queste caratteristiche tuttavia non si presentano così specificamente definite. In realtà, le componenti costituzionali risultano ampiamente variabili, individuali, complesse, mutabili o continue, pertanto questi modelli biotipologici rappresentano un’estrema semplificazione indicativa. Questi tipi non corrispondono dunque a nessun individuo reale e concreto. I biotipi puri sono molto rari, mentre la maggioranza degli individui è caratterizzata da valori di appartenenza misti, dal lato psicologico, possono servire a far comprendere a grandi linee le relazioni tra le dimensioni dell’organismo e le personalità degli individui. Non a caso la scala di classificazione che cataloga l’appartenenza di un individuo a questi biotipi prevede una grande varietà di possibili modelli che risulta molto precisa e individualizzata.

Conclusioni.

I modelli costituzionali esposti a mano a mano che si sono succeduti nel tempo sono diventati sempre più ricchi e completi.

Si parte dal modello risalente a Ippocrate basato sulla teoria dei quattro umori.

Si passa per il modello di Vannier basato sull’analisi dei caratteri fisici e psichici

Si passa ancora per il modello di Pende basato sull’analisi delle funzioni endocrine

Si giunge infine al modello di Martiny basato su un’analisi di tipo embriogenetico

In fine il modello di Sheldon, che è molto simile a quella di Martiny, ma che esclude la costituzione Cordoblasta.

Tali modelli, anche se partono da considerazioni ed approcci diversi, presentano tutti delle evidenti similitudini e convergenze che non fanno altro che confermare la validità dei metodi adottati.

Le corrispondenze tra i diversi modelli costituzionali trattati sono riportate nello schema. La costituzione umana, qualunque sia l’approccio con cui viene individuata, deve intendersi l’insieme dei caratteri morfologici, fisiologici (metabolici-funzionali) e psicologici di un individuo in grado di influenzare la sua reattività. Tali caratteri, legati prevalentemente all’ereditarietà e poco condizionati dall’ambiente, rendono gli individui tutti diversi tra di loro, soprattutto nell’aspetto esteriore. Lo studio delle costituzioni umane assume un notevole interesse clinico, perché consente di ricavare informazioni indispensabili sulle caratteristiche del cliente e sulle sue predisposizioni patologiche.

Dal punto di vista osteopatico , un analisi del biotipo ci permette già di capire quale metodica osteopatica prediligere a secondo della morfologia del paziente.

L’endoblatico è un paziente che con il passare degli anni avrà stasi linfatica e le metodiche da prediligere saranno il viscerali dell’addome ed endocrine, per via di un metabolismo lento.

Il mesodermico è un paziente che si deve prestare attenzione all’apparato respiratorio, ai polmoni, alla pleura e ai bronchi; Nella fase di ispirazione si ha un tendenza all’eccitazione eccessiva dell’endocrino, della parte midollare delle surrenali e della tiroide.

Ne paziente ectoblastico domina il sistema nervoso centrale.

I tre foglietti embrionali.

Data la loro importanza, veniamo dunque a definire con maggiore attenzione i foglietti embrionali, ai quali abbiamo accennato precedentemente.

Intorno al nono giorno dello sviluppo, l’embrione si trova completamente sprofondato nella membrana uterina. La placenta inizia a formarsi intorno al 10 giorno, questa struttura fa da tramite tra l’embrione e la madre. L’insieme di parti di cui la placenta è costituita è la struttura necessaria allo scambio di nutrimento tra la madre e l’embrione.

Al decimo giorno il piccolo embrione si presenta come un minuscolo dischetto, costituito della sovrapposizione di due foglietti dettiEctoderma(o foglietto esterno) ed Endodermao foglietto interno; in un secondo tempo si svilupperà un terzo foglietto, il Mesoderma(o foglietto medio). Queste tre componenti sono chiamate anche “foglietti germinali primitivi”.

Le cellule di ogni foglietto continuano poi a differenziarsi, dando così origine a vari organi specifici ed ai sistemi.

Questi tre foglietti embrionali rappresentano il riassunto dell’evoluzione biologica, che ha permesso ad una semplice cellula di diventare una organismo assai complesso:l’organismo umano. Vediamo ora nel dettaglio ogni singolo foglietto.

Endoderma ( foglietto interno ).

Simbolicamente rappresenta la vita vegetativa, dà infatti origine agli organi del nutrimento ed assimilazione (mucose dell’apparato digerente e respiratorio).

Da questo foglietto si originano molte ghiandole e il rivestimento interno di molte cavità, ma anche l’apparato respiratorio, bocca (ma non la parte finale che deriva dal foglietto ectodermico), naso, faringe, laringe, trachea, bronchi, polmoni. Anche l’apparato digerente, bocca, esofago, stomaco, fegato, pancreas, cistifellea, duodeno, intestino tenue, intestino cieco, intestino crasso, retto (ma non la sua parte finale che deriva dal foglietto ectodermico, proprio come la bocca) si formano qui. Uno sviluppo prevalente di questa parte rispetto alle altre determina la nascita di individui definiti a morfologia endoblastica o flemmatica.

Il mesoderma (foglietto medio).

È il punto di origine di molti organi ed anche per le strutture che supportano i tessuti formati dall’ectoderma e dall’endoderma. Rappresenta, simbolicamente, il dinamismo del mondo animale; da esso originano infatti gli organi del movimento e dell’attività in genere, come l’apparato scheletrico e le ossa (fatta eccezione per alcune della testa, cartillagini, tendini, aponeurosi, membrane (dura mater, fascia in generale, articolazioni);

Anche lo sviluppo dell’apparato muscolare ha sede in questa area. Vengono formati infatti i muscoli (striati e lisci), l’apparato cardiovascolare, il sangue, il cuore, i vasi sanguigni; ma anche l’apparato linfatico, vasi linfatici, nodi linfatici, la milza (organo prima ematopoietico poi linfoide) e l’apparato genitourinario, gonadi, reni, corticosurreni, ipofisi anteriore; l’apparato fasciale, la matrice cellulare o tessuto connettivo.

È anche il centro di origine per il derma della cute. Lo sviluppo particolare di questo foglietto da origine a individui dalla morfologia mesoblastica o sanguigna.

Ectoderma ( foglietto esterno).

Simbolicamente rappresenta il massimo punto evolutivo nell’organizzazione della materia vivente. Costituisce a tutti gli effetti un intimo collegamento tra il corpo ed il Sistema nervoso, ed è perciò il canale in cui passano tutte le percezioni a livello epidermico, rivestendo con ciò il ruolo di relatore tra l’esterno e l’interno del corpo e viceversa.

La prevalenza di questo foglietto, durante la vita embrionale darà origine ad individui dalla morfologia ectoblastica o nervosa.

È l’ultimo foglietto che si forma. Da esso originano molte delle strutture vicine alla superficie esterna del corpo: dell’apparato tegumentario si sviluppano l’epidermide esterna con i suoi differenti strati, i capelli, le unghie, i peli, lo stomodeo e il proctodeo (apertura della bocca e dell’ano); l’occhio, la cornea e il cristallino (anche i muscoli all’interno dell’occhio sono di origine ectodermica ma sclera e muscoli extraoculari provengono dal mesoderma); l’orecchio interno (quello esterno e quello medio derivano dall’endoderma); il naso,che nasce come ispessimento ectodermico (placodi olfattivi);

-la cavità orale, formata dal foglietto ectodermico e dal tratto iniziale dell’intestino endodermico che si fondono insieme verso la metà della 4° settimana, momento dal quale non é più possibile riconoscere con certezza quali strutture della bocca derivino dall’ectoderma e quali dell’endoderma, smalto dei denti; il sistema nervoso centrale, cervello e midollo spinale; il sistema nervoso periferico, neuroni e cellule gliali.

Comprendere il biotipo ci facilità molto nel capire come intervenire con le tecniche osteopatiche, quali sono i punti deboli del biotipo diventano dei fulcri fisiologici del paziente, ma alla lunga anche delle disfunzioni somatiche. Che troveremo sempre in quel soggetto.

Scritto da : giginieddu

Condividi questo approfondimento!!!