La deglutizione e la prestazione sportiva.

Published On: Ottobre 20, 2018Categories: ApprofondimentiCommenti disabilitati su La deglutizione e la prestazione sportiva.

Durante la mia formazione in osteopatia il trattamento della deglutizione non era stato puntualizzato a sufficienza, sembrava che l’argomento non fosse poi così importante, ma poi mi sono scontrato con la realtà dei miei due figli che dovevano migliorare la loro qualità nel gesto della deglutizione, per facilitare il lavoro dell’ortodontista. Questo mi ha obbligato a studiare questa zona del corpo per capire meglio le sue relazioni con l’apparato stomatognatico e poi posturali.
Due cenni sullo sviluppo anatomico e fisiologico della lingua: incomincia a svilupparsi in fase embrionale nella quarta settimana il suo sviluppo è strettamente legato all’innervazione dell’ipoglosso, è la prima struttura che si forma della cavità bucale. Le sue attività sono già tutte presenti già durante la maternità: Il riflesso di suzione è già presente alla 10 settimana di vita uterina; alla 13 settimana il feto deglutisce; al 5 mese succhia il dito.

Il tronco encefalico ha il controllo neurofisiologico della mobilità della lingua già dal 60° giorno di vita intrauterina. Nei primi anni di vita la deglutizione ha una fisiologia atipica, intorno hai 6/8 anni si trasforma in tipica, la sua fisiologia si trasforma con la comparsa dei molari definitivi.

L’innervazione motoria è rappresentata da:

  • dalle branche mandibolari del trigemino, dal facciale e dall’ipoglosso, il trigemino innerva anche i muscoli antagonisti della deglutizione, i muscoli che chiudono la mandibola.
  • dal glosso-faringeo e dal vago, che innervano la muscolatura della faringe e dell’esofago.

 

Quale movimento svolge la lingua durante la deglutizione?

La punta della lingua entra in contatto con le rughe palatine, la porzione mediana della lingua entra in contatto con il palato duro, la porzione posteriore assume un’angolazione di 45° contro la parete faringea per permettere al bolo alimentare di procedere verso l’apparato digerente. Durante questo processo, i muscoli elevatori della mandibola sono contratti, i muscoli dell’espressione facciale non vengono usati durante la deglutizione.

La deglutizione della saliva è una funzione inconscia avviene circa ogni 30 secondi nella veglia e ogni minuto nel sonno, più o meno sono intorno alle 1600-2000 volte nelle 24 ore.

La lingua nella deglutizione forza il palato da un minimo di 700 gr. ad un  massimo di 3000 gr. Se si prende una media di 1800 gr. di pressione per ogni deglutizione e lo moltiplichiamo per 2000 volte, il risultato è che 3.600.000 gr. di pressione  intermittente si scaricano sul palato e sui denti nell’arco delle 24 ore.

La lingua è il migliore apparecchio ortodontico.

Le funzione linguali sono: il riflesso di suzione, la deglutizione,  la respirazione, la masticazione, la fonazione, la  postura e l’equilibrio.

Quali cause provocano la disfunzione della lingua?

Nella prima fase di vita le disfunzioni che possono perturbare la fisiologia della lingua sono spesso determinate da posizionamento intrauterino o durante il parto. L’occipite tende spesso a subire delle disfunzioni intraossee a livello della base dell’occipite e provocano una compressione del canale dell’ipoglosso, con effetti sul nervo stesso. Le disfunzioni delle masse laterali dell’occipite  influenzano la sua funzionalità.

Ossificazione dell’occipite dopo la nascita

La sincondrosi intraoccipitale anteriore o basioccipite fra la parte basi (associata a 1/3 anteriore dei condili) e quelle laterali (associata ai 2/3 posteriore dei condili) inizia ad ossificare intorno ai 2 anni e termina, fondendosi completamente all’età di 8/10 anni

La sincondrosi intraoccipitale posteriore si fonde nel corso del 3° anno di vita. La sutura occipitale trasversale o sincondrosi di Budin, fra la porzione sovranucale e intranucale della squama, inizia ad ossificare a partire a 1 anno e termina fondendosi fra i 4 ed i 7 anni.

Nell’adulto la fisiologia della deglutizione può essere perturbato da disfunzioni fasciali ascendenti determinate delle catene fasciali interne(viscerali). Facciamo una breve descrizione delle catene fasciali interne, in tanto si dividono in tre: la catena fasciale interna periferica, la catena fasciale interna mista e la catena fasciale interna centrale.

La catena fasciale interna periferica  parte dal perineo, risale tramite  il peritoneo e la fascia trasversale, arriva al diaframma, risale tramite la fascia endotoracica. Si collega al diaframma toracico superiore e qui segue la catena fasciale superficiale esterna inserendosi alla base dell’occipite.

La catena interna mista parte dal perineo, risale tramite l’aponeurosi ombellico-prevescicale e si collega all’ombelico, a questo livello risale tramite la fascia trasversalis, da qui si collega tramite il legamento rotondo del fegato e il legamento falciforme. Dalla cupola diaframmatica sale tramite la pleura o tramite la catena centrale. Il collegamento con l’osso ioide è tramite la fascia cervicale media perturbandone la sua fisiologia, a questo livello troviamo dei parametri di torsione importanti e contrapposti avvolte alla fisiologia del nervo ipoglosso. La catena interna mista può perturbare la fisiologia della lingua creando parametri di torsione.

La catena fasciale centrale interna parte dal perineo risale attraverso il peritoneo e tutti i tessuti di sostegno degli organi addominali. Dal  diaframma  risale nell’area mediastinica, coinvolgendo tutti i tessuti di sostegno del pericardio. A questo livello risale tramite la fascia perifaringea. A livello delle cervicali ha connessioni con la fascia cervicale media e profonda. Poi prende contatto con l’osso ioide e il suo stretto rapporto con la deglutizione. Le sue disfunzione tendono a portare verso il basso il corpo della lingua.

Una deglutizione atipica, che spinge i denti fino a provocare il loro spostamento ( open bite ), questa deglutizione va trattata in modo misto con la collaborazione ortodontica e l’osteopatia che cerca di trovare la lesione primaria che ha perturbato la fisiologia della lingua.

Una deglutizione che ha un lieve contatto sulle rughe palatine, ma la lingua nella sua parte media non ha contatto del palato. dal punto di vista medico è una deglutizione che non perturba l’occlusione centrica, visto che la lingua non spinge e sposta i denti. Questo è il caso più comune che può perturbare la prestazione dell’atleta.

Una deglutizione che non spinge correttamente sul palato perturba: il movimento respiratorio primario, la respirazione, la postura e l’equilibrio.

Perché?

Durante la deglutizione la lingua spinge sul mascellare superiore, questa spinta induce in modo indiretto sia  l’etmoide e lo sfenoide, attraverso le ali pterigoidee. Queste spinte mettono in moto la sinfisi sfenobasilare.

La spinta della deglutizione sul mascellare superiore ci permette di respirare meglio delle ossa nasali, nello sport è fondamentale una buona respirazione specialmente nella resistenza.

Un non corretta deglutizione tende a richiedere un compenso cervicale e nel tempo la testa si porta in avanti e può essere una delle cause della perdita della lordosi cervicale, ma non è l’unica causa.

Durante la deglutizione si ha una stimolazione dei nuclei del nervo ipoglosso, del facciale e del trigemine, che inviano afferenze al nucleo di Deiters, anche detto nucleo vestibolare laterale. Il centro sovraspinale più importane per il controllo posturale è il nucleo di Deiters. Il fascio vestibolo-spinale laterale hanno origine dal nucleo vestibolare laterale di Deiters

Il nucleo vestibolare laterale cerca di mantenere il centro di gravità tra i piedi (nella stazione eretta) o appena di fronte ai piedi (nella locomozione) e di mantenere la testa orizzontale. I fasci vestibolospinali durante il cammino svolgono un’attività selettiva nei confronti dei motoneuroni del quadricipite che segna il passo.

I soggetti che non tendono a non spingere sul palato con la lingua avranno problemi in molti gesti atletici per esempio: avranno pessime partenza nelle gare di nuoto, per colpire di testa abbiamo bisogno della stabilizzazione delle cervicali tramite la deglutizione, saltare a cavallo, stare sulle punte nella danza classica, durante le discese in bicicletta e molti altri casi.

L’affaticamento dell’equilibrio sarà compensato con un aumento del tono concentrico dei muscoli e il quadricipite ne è per eccellenza la vittima.

Concludendo se vogliamo ottenere una ottime prestazione atletica bisogna non trascurare la deglutizione.

 

Scritto da : giginieddu

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